
La guerra in Ucraina. Il punto di vista polacco
Prof. Stefan BIELAŃSKI L’intervento nel corso della trasmissione di Stefano Mensurati della Radio Rai 1 del 25 febbraio 2022 intitolata „Tra poco in edicola” reperibile tramite il podcast: Raiplaysound.it
I rapporti storici tra la Polonia e l’Ucraina erano caratterizzati anche da eventi drammatici, ma in questo momento si preferisce di ricordare gli episodi della collaborazione polacco-ucraina, per esempio quella tra il maresciallo Piłsudski e atamano Petlura durante la guerra contro i sovietici nel 1920. È importante perché Putin sta manipolando la storia dell’Est europeo e quella dell’Ucraina in modo particolare con le accuse inesistenti e assurde. In Polonia adesso tutti sono a favore dell’Ucraina a prescindere dai problemi nelle relazioni fra ambedue i popoli nel passato storico, anche se si tratta delle questioni di non poco conto. Comunque adesso la cosa primaria è un brutale attacco da parte della Russia e dell’esercito di Putin contro l’Ucraina con atti criminali: uccisioni di gente comune e distruzioni delle case della popolazione civile. E non si tratta solo delle immagini che vediamo in tv, ma anche dei racconti della gente comune che non ha bisogno di mentire.
In Polonia ci sono anche molti studenti universitari provenienti dall’Ucraina e pure tante persone che da noi lavorano onestamente. La Polonia sta aiutando come può i propri vicini ucraini, e si è creata una massiccia catena di solidarietà. È rinata in un certo senso l’atmosfera dei tempi passati, quella del periodo di „Solidarność”. Va aggiunto che anche i vescovi polacchi hanno condannato, senza riserve, l’azione di Putin contro l’Ucraina. La Polonia è preoccupata anche per il futuro perché nel disegno di Putin, quello di ricostituzione non dell’Urss bensì dell’Impero che collegherebbe sia le tradizioni zariste che sovietiche, non c’è solo l’Ucraina ma pure la Polonia e i Paesi Baltici.
Da qualche mese l’esercito di Putin si è insediato stabilmente in Bielorussia e da li potrebbe iniziare la sua „reconquista”. Il pericolo maggiore è, da questo punto di vista, l’azione militare russa per creare il cosiddetto „corridoio di Suwałki”, il breve tratto di frontiera polacco-lituana che in tal caso potrebbe unire la Bielorussia con l’enclave di Kaliningrad. E dato che si tratterebbe di un’azione contro i due paesi della Nato, fosse una cosa davvero gravissima. Non a caso sia Polonia che Paesi Baltici chiedono da tempo il rafforzamento della fascia orientale della Nato. Infine non ci sono missili Nato nei Paesi Baltici o in Polonia contro la Russia, ma i missili da Kaliningrad possono colpire a volontà Varsavia e Berlino. Tornando all’Ucraina e i suoi diritti, dobbiamo tener presente che da parte sua non c’è nessun pericolo e nessun attacco alla Russia, al contrario è la Russia che ha attaccato l’Ucraina. In qualche modo siamo nel mondo descritto da George Orwell ovvero con lo sconvolgimento dei siginificati delle parole e dei concetti; ed è ovvio che tutto ciò ha le radici nella tradizione sovietica.
.In questo contesto e con tutta la sincerità va detto che troppo spesso i corrispondenti italiani in Russia riportano la narrazione di Putin senza qualsiasi commento critico; ritengo che non sia una cosa giusta e che non si doverebbe fare un servizio ai fini della propaganda russa.
Stefan Bielański