Mateusz MORAWIECKI: Europa, non punire i deboli

Europa, non punire i deboli

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Mateusz MORAWIECKI

Primo Ministro della Repubblica di Polonia.

Ryc.Fabien Clairefond

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L’Europa si trova di fronte a una sfida esistenziale, la pandemia del coronavirus. Un nemico invisibile ha spezzato le nostre linee di difesa, colpendo impietoso dapprima l’Italia del Nord, poi, successivamente, tutto il vostro splendido paese, la Spagna e ora l’intero continente. Le notizie che giungono dall’Italia ci riempiono di profonda tristezza, a ciascuna morte, ma portano anche la speranza di un domani migliore.

Nel corso di poche settimane l’Europa e l’Italia sono cambiate per sempre. Quest’anno non doveva andare così. Il 2020 è per la Polonia un anno ricco di ricorrenze eccezionali, che avremmo voluto festeggiare insieme. Ė il 40° anniversario della nascita di Solidarność, sindacato simbolo del grande movimento sociale contro la repressione totalitaria comunista e l’atomizzazione della società. Quella Solidarność che ha ricevuto così tante manifestazioni di vicinanza dagli amici italiani e da cui ideali milioni di polacchi hanno tratto la forza di reagire contro l’impero sovietico del male. Ė anche l’anno del centenario della nascita di Giovanni Paolo II, che ha mostrato al mondo cosa significa la forza del cristianesimo in tempi di crisi della fede. Il nostro amatissimo papa, diventato un papa così caro anche ai cuori degli Italiani.

La lezione polacca del XX secolo insegna che anche nella notte più buia, quando i due totalitarismi criminali volevano distruggere la sostanza biologica stessa della nazione polacca, non ci siamo arresi. Oggi la Polonia è uno dei paesi europei con sviluppo economico più rapido e un alleato importante nell’Alleanza Nordatlantica. Dopo le tenebre della notte arriva sempre la luce del mattino. Confidiamo che presto l’Italia rinascerà e, con la sua grande cultura e il suo successo economico, continuerà a essere d’ispirazione per l’Europa.

L’amicizia tra Polonia e Italia è una presenza costante nella storia dei nostri paesi. La Polonia sarebbe stata un paese diverso senza il patrimonio dell’Italia, che così profondamente ha segnato la nostra arte e cultura. Il nostro inno nazionale sottolinea il ruolo eccezionale dell’Italia quale luogo da cui i polacchi intrapresero la strada verso l’indipendenza.

Nelle recenti settimane la Polonia ha mostrato diversi gesti di simpatia verso l’Italia. I medici polacchi sono partiti per portare aiuto a Brescia, abbiamo donato dispositivi di protezione, ci siamo sostenuti per far tornare i nostri concittadini in patria. Dal male può anche talvolta nascere il bene. L’Europa ha l’obbligo di aiutare gli Italiani. L’Europa è nata proprio qui, in Italia. Cosa sarebbe stato il nostro continente senza il diritto romano, senza la guida spirituale di Roma? Senza il genio di Michelangelo? Soltanto con la solidarietà possiamo superare, in quanto comunità, questo grande esame. L’attuale crisi, inaspettata, ha toccato in profondità il tessuto economico, che riguarda imprenditori, lavoratori, cittadini, Stati e amministrazioni locali. Le devastazioni che si sono compiute sono come ferite profonde che sarà difficile guarire.

L’Unione Europea possiede strumenti efficaci per combattere la crisi economica. Abbiamo bisogno di un ambizioso budget dell’UE, di una ambiziosa politica di coesione e di una Politica agricola comune che aiutino a ricostruire economicamente l’Unione. Dobbiamo trovare nuove, eque fonti di finanziamento europeo basandoci sui settori che traggono maggior profitto dal mercato comune. Abbiamo bisogno di soluzioni coraggiose che aumentino gli investimenti e migliorino la situazione sul mercato del lavoro in tutti i 27 paesi membri. Le mezze misure non sono oggi una soluzione. L’Europa deve dimostrare la volontà di cambiamento, attraverso la riduzione dell’economia sommersa e la lotta all’evasione dell’IVA. I paradisi fiscali riducono le entrate dei paesi membri dell’UE di circa 170 miliardi di euro l’anno. Diciamo insieme BASTA! Non possiamo permettere che siano i più deboli a pagare il prezzo della crisi, chiudendo nel contempo un occhio sugli illeciti dei ricchi di questo mondo.

Nella nostra tradizione cristiana la Pasqua è il tempo della speranza, quando Gesù Cristo, dopo la crudele via crucis, sconfisse la morte. Vi possiamo vedere il riflesso del destino del nostro continente, colpito dall’epidemia devastante. Siamo in grado di sconfiggere la pandemia del coronavirus. Con la solidarietà. Si vince tuttavia solo passando all’offensiva. Ė il tempo dell’offensiva europea. Per l’Italia. Per l’intera Europa.

Mateusz Morawiecki
Il testo è stato pubblicato in „La Repubblica” 11 aprile 2020

Materiale protetto da copyright. Ulteriore distribuzione solo su autorizzazione dell'editore. 11/04/2020